mercoledì 30 novembre 2011

Napoli Juventus a Parigi


Napoli Juventus chiude il trittico parigino iniziato con la partita contro la Lazio. La partita di ieri lascia l'amaro in bocca, ma anche la consapevolezza di essere una grande squadra che lotterà fino alla fine per la vittoria finale. Probabilmente il Napoli paga la stanchezza fisica e psicologica dei tanti impegni importanti ravvicinati. Forse aveva ragione De Laurentiis questa estate durante la compilazione dei calendari...

L'appuntamento parigino è come sempre al "Bambolina Caffè". Anche questa volta il locale è pieno e non c'è spazio per tutti quelli avrebbero voluto assistere alla partita. Arrivo alle 20.00 perchè siamo in attesa dell'arrivo di un giornalista italo-francese della rivista "So Foot" che deve scrivere un articolo sulla partita. In realtà sono già scoppiate diverse polemiche a causa di un precedente suo articolo che in maniera scherzosa (secondo l'autore) prendeva in giro il "tipico" tifoso napoletano. Il problema è che molte di queste affermazioni esulano dal contesto calcistico e scadono nello stereotipo negativo camorra, rolex, monnezza che poco hanno a che fare con il calcio. Il clima di tensione poi è arricchito dalla partita stessa. La rivalità con la Juventus va ben oltre la partita di calcio e al San Paolo è previsto un grande striscione da parte del movimento V.A.N.T.O. per il rispetto del sud e della verità storica. In più sono recenti le polemiche sullo spostamento della partita a causa dei forti nubifragi che hanno provocato un morto a Napoli e che a Torino sono stati catalogati come "pioggiarella". Insomma il solito clima di Napoli Juventus. 

Poco prima della partita arriva il giornalista, Eric, un giovane con un accenno di barbetta e un cappello a coprirgli la testa. Viene criticato civilmente da alcuni componenti del gruppo che per tutto il tempo hanno cercato di fargli capire la stupidità di molte delle sue affermazioni. Il messaggio gli è sicuramente arrivato, non si sa bene quanto recepito...
Ricevo un sms. È il mio amico Andrea che è sugli spalti a Napoli. Mi scrive "striscione nei distinti: tu mezzo francese eri sommerso da debiti e spese, sei diventato gran sovrano rubando al popolo napoletano" e in curva B "1861-2011, noi capitale dell'orgoglio, voi capitale dell'imbroglio". Sono sempre più convinto questa non è una semplice partita. Il calcio rispecchia la società e Napoli Juventus non inizia nè finisce sul rettangolo verde.

Tutto è pronto per il calcio di inizio. Partono subito i primi cori capitanati dalla voce possente di Luca. "Vincere" si urla e si canta. Il Napoli sembra in giornata e subito si procura la migliore delle occasioni: Lavezzi entra in area di rigore viene atterrato e l'arbitro non può far altro che fischiare il rigore senza però ammonire il giocatore juventino. E questa sarà la linea che manterrà per tutta la partita. Sul dischetto si presenta Hamsik che realizza. Il "Bambolina" esplode in un urlo immediatamente strozzato dalla decisione dell'arbitro di far ripetere il penalty. Hamsik stava ancora festeggiando quando è dovuto tornare sul dischetto. Ma la seconda volta lo slovacco sbaglia e tira alto. Il Napoli ha però il merito di non demoralizzarsi e di crederci e continua ad attaccare. Ed è proprio Hamsik a metterla dentro e farsi così perdonare l'errore. La Juventus prova a reagire, ma non crea mai veri problemi alla difesa. È invece ancora il Napoli a passare e raddoppiare. È Pandev a metterla dentro. Finalmente il macedone si sblocca e il "Bambolina" può ruggire. "Chi non salta è juventino" e tanti cori a favore del Napoli. Il primo tempo finisce 2 a 0.

Usciamo a prendere una boccata d'aria e ne approfitto per parlare con i ragazzi. Fabio mi dice che non sopporta i napoletani che tifano juve. Come si fa a essere napoletano e tifare per una squadra di senza patria? Sono i peggiori. Incontro Gianni. Si presenta così: sono Gianni di Torre Annunziata. Con un forte accento francese. Mi incuriosisce e cerco di saperne di più, e mi racconta che lui è stato l'ultimo a essere nato in Campania perchè la sua famiglia è emigrata a Nizza. Gli chiedo cosa significa per lui il Napoli. Mi guarda, si gira verso l'entrata del Bambolina e poi mi dice "è una parte di me", fa una piccola pausa, "una parte di me lontana". Prima di rientrare incontro Guiglielmo, anche lui francese, che dice "ce soir nous sommes tout napolitains" - questa sera siamo tutti napoletani. Ed è vero. Sono tanti i francesi che vengono al "Bambolina" per seguire il Napoli.

Il secondo tempo comincia con una doccia fredda. È subito Matri ad accorciare le distanze. La Juventus ci crede e spinge e si fa più aggressiva. Sono tanti i falli commessi soprattutto ai danni di Lavezzi che anche se fischiati non vengono puniti con i cartellini gialli. Ma il Napoli insiste e un coraggioso Pandev che aveva chiesto il cambio riceve al centro dell'area, controlla e in girata al volo trafigge Buffon. Lo stadio e il Bambolina esplodono. E poi c'è il coro...oooooh oooooohh ooooooohhhhhh PARTENOPEI NOI SIAMO PARTENOPEI sembra fatta, l'entusiasmo è alle stelle, ma inspiegabilmente il Napoli si blocca. La Juventus in pochi minuti accorcia le distanze e addirittuta pareggia con un involontario assist di tacco di Fernandez che serve a Pepe una palla che deve essere solo spinta in rete. Dopo un attimo di silenzio ripartono i cori. "Dai ragazzi non mollate", ma non sembra che gli uomini di Mazzarri recepiscano l'invito. Si arriva al triplice fischio. Nel dopo partita c'è un pò di nervosismo soprattutto nei confronti dell'arbitro e della sua gestione dei cartellini gialli. O meglio la non gestione. Come sarebbero andate le cose se avesse ammonito Bonucci un'altra volta? O Lichtsteiner? E il rigore ripetuto? Ma alla fine è Sabatino che sinteticamente e semplicemente riassume la partita "tre gol come ogni anno li abbiamo fatti...li hanno fatti pure loro..."
Avanti Napoli le occasioni per rifarsi non mancheranno, prima il Lecce e poi l'appuntamento con la storia a Villarreal. Per continuare il cammino da campioni.

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