giovedì 15 marzo 2012

trasferta a Londra


E si interrompe così il sogno, nel modo peggiore e forse anche inaspettato. Il salvataggio sulla linea a Napoli sul tiro di Maggio è risultato decisivo. Il Chelsea, con Roberto Di Matteo in panchina, capovolge il risultato e passa ai supplementari. È una sconfitta che lascia l'amaro in bocca anche perchè la partita è stata combattuta e poteva finire in modo diverso.
Questa volta la trasferta nella "perfida Albione" inizia a Parigi. Ho appuntamento con Luca e Donatella, due dei fondatori del club Napoli "Paris San Gennar" alla stazione dei treni Gare du Nord per prendere il treno che ci porta direttamente nel centro di Londra in poco più di due ore. La tensione è altissima. Quando ci incontriamo Luca è abbastanza preoccupato invece Donatella sembra più carica. Ma è solo la vigilia della partitissima. Prendiamo posto e dopo pochi minuti il treno parte. Durante il viaggio ovviamente parliamo del Napoli, della partita e delle altre trasferte in terra inglese che già hanno fatto a Liverpool e a Manchester. Ma questa di Londra vale doppio. Sarebbe uno smacco nei confronti del magnate russo Abramovich e di tutti i suoi milioni. Donatella afferma convinta che il suo più grosso rimpianto è di non aver seguito nessuna partita di Champions al San Paolo. L'atmosfera che si respira a Napoli non si trova da nessuna altra parte tanto meno in uno stadio inglese, racconta. Il problema per loro che vivono e risiedono a Parigi, come tanti altri napoletani all'estero è la difficoltà, anzi l'impossibilità di comprare in modo facile e veloce un biglietto della partita. I tifosi all'estero sono discriminati sia dalla società del Napoli che non pensa a una quota, anche minima, da distribuire ai propri sostenitori "stranieri", sia dalla società e dalla città in cui risiedono. Infatti il Chelsea, ma era già successo per altre trasferte, ha vietato l'ingresso ai napoletani in tutti gli altri settori se non in quello ospite.
Certo, dovrebbe essere cambiato il sistema, è giusto che i gruppi di vecchia data siano facilitati nell'acquisto dei biglietti, afferma Luca, ma non in questo modo. Perchè non fare delle membership come fanno la maggior parte delle squadre, soprattutto le inglesi, per fare in modo che si crei una relazione tifoso società lasciando fuori la procura?
Il viaggio continua e passiamo sotto il canale della Manica. 20 minuti nella galleria sotto il mare che collega la Francia all'Inghilterra. Siamo in terra inglese. Stamford Bridge falling down falling down, Stamford Bridge falling down, cantiamo.
Arrivati a Londra alla stazione di San Pancras prendiamo la metro e ci salutiamo momentaneamente. Luca e Donatella vanno dall'amica che li ospita a lasciare le borse mentre io mi dirigo a Piccadilly Circus per fare delle riprese e poi assistere alla presentazione del libro di Enrico Varriale, 8 1/2, che si tiene presso la libreria italiana a pochi passi da Leicester Square. Incontro tantissimi napoletani, ma nessuno indossa sciarpa o maglia del Napoli. Si sono attenuti alla regola imposta dalla società inglese di non mostrare i propri vessilli. Intervisto alcuni ragazzi per strada. Vengono da tutte le parti, da Napoli, dalla provincia, ma anche da altre città italiane come Torino o Milano. Tutti insieme a tifare Napoli.
In libreria, lo spazio è piccolo ed è pieno. Non riesco a scendere le scale che portano alla sala dell'incontro, ma ascolto l'intervento di Varriale e le domande che gli vengono poste. Anche qui si parla della questione biglietti, ma il navigato giornalista glissa e preferisce parlare della partita e delle sensazioni. Racconta che uno dei momenti più belli è stato ascoltare tutto lo stadio San Paolo cantare l'inno della Champions durante la partita con il Villarreal. In nessuna parte l'ha mai sentito e vissuto. Alla fine dell'incontro a cui hanno partecipato anche gli iscritti del Napoli Fans Club London intervisto Marco La Nave, fondatore del club. Mi dice che ha fondato il club dai tempi della C e che contano con centinaio di iscritti. C'è anche il cabarettista Biagio Cipolletta che interviene dicendo di essere l'autore del mitico striscione di Manchester: Are you Italian? No Napulitan!
Finita la presentazione mi reco un'altra volta a Piccadilly Circus sotto la statua di Cupido e aspetto Luca e Donatella per un veloce saluto. Sul tragitto incontro anche i tifosi del Napoli Club Genova che avevo visto a Barcellona. È bello rivedersi anche a Londra.
La mattina del 14 l'appuntamento è, tanto per cambiare, a Piccadilly sotto la statua che, alla luce del giorno, sembra stia calciando un pallone. Alle 13.00 è prevista la riunione con i gruppi di Madrid, Londra e Parigi e si aggiungono anche due amici che vengono da Barcellona: Diego e Ivano. Andrea Coppola, fondatore del Club Napoli Madrid intitolato a Gianluca Grava e Luca si scambiano le sciarpe e si abbracciano. In pochi attimi tutta la zona si riempie di napoletani e di giornalisti e televisioni italiane. Luca e Andrea devono più volte srotolare i loro striscioni per le foto di rito. Il clima è di allegria, ma anche un pò di tensione. Incontro gli amici Antonio Petrazzuolo di Napoli Magazine e il grande Carlo Alvino. È diventato un rito quello di incontrarci prima delle partite!
Dopo qualche coro e l'acquisto della sciarpa della partita decidiamo di andare a mangiare e poi dirigerci verso lo stadio. Io ho appuntamento vicino allo stadio con Enrico ed Elena due cari amici che sono venuti da Napoli. Dobbiamo cercare un ristorante o un pub dove vedere la partita perchè non siamo riusciti a recuperare i biglietti per non cadere nella morsa del bagarinaggio. C'è gente che vende i biglietti per 400-500 euro e non abbiamo intenzione di regalare soldi a queste persone.
Allo Stamford Bridge arrivo con Ubro, un simpatico 45enne che si è unito al gruppo del Paris San Gennar. Da Parigi ci sono anche Angelo e Yoan, un parigino di origini italiane tifosissimo del Napoli. Incontro Enrico ed Elena e dopo un giro intorno allo stadio, che è nascosto da diversi palazzi e alberghi, decidiamo di andare a vedere la partita al centro per due motivi: tutti i pub intorno allo stadio sono riservati agli inglesi e interdetti ai tifosi ospiti e poi a Piccadilly siamo a pochi passi da Trafalgar Square la piazza dove si dovrebbe festeggiare l'eventuale vittoria. Torniamo in metro.
Alle 18.30 passiamo davanti all'enorme negozio di M&M che si trova vicino al pub dove ci aspettano Carlo, altro ex paris sangennarino, e altri ragazzi di Napoli. Abbiamo al primo piano una zona tutta per noi con tavoli e divanetti. Il tempo di ordinare delle birre e inizia la partita. E inizia male perchè la televisione inglese ci priva della soddisfazione di cantare "The Champions" mandando in onda la pubblicità.
Il resto ormai lo conosciamo. La partita è stata combattuta, ma come hanno detto in molti il salvataggio sulla linea nella partita di andata è stato fatale. Il cammino da campioni si interrompe a Londra, il sogno finisce qui, ma da Londra inizia anche la storia. Quella di una squadra che ha regalato sogni ed emozioni e che può ancora conquistare traguardi importanti: la finale di Coppa Italia e un piazzamento per la prossima Champions. Ora è il momento di scrivere la Storia.

1 commento:

  1. Vivo a Londra da molto tempo, ma sono napoletano. Sono andato a Napoli per la partita d'andata e mi sono portato mio figlio, tifoso del Chelsea.... ;)
    L'atmosfera ke ha trovato al San Paolo non l'aveva mai sentita cosi! Un tifo fenomenale e quel grido unito "The Champions"..... fantastico! E' rimasto emozionato anche lui, figuriamoci me.... erano un paio d'anni che non vedevo il mio amato Napoli e quando sapetti del sorteggio, ne approfittai per fare un saltino nella mia amata citta'..... 3-1, peccato per quel 4o goal mancato da Maggio..... bellissima serata, comunque...... Riuscii a trovare 2 biglietti per Chelsea-Napoli, sfortunatamente nella curva Matthew Harding, in mezzo agli Ultras inglesi.... sento quel grido di De Sanctis.... "Lasciaaaaaa!!!".... e Campagnaro non lo sente..... :( mah, io l'ho sentito dagli spalti e lui no..... e Terry segna.... partita sofferta, anche per demerito nostro..... e soffrivo xke' nn potevo strillare o incoraggiare i miei..."FORZA AZZURRI!!!!!!!" come volevo io, ma era la partita della rivincita per mio figlio.... lui si ke strillava, come feci io a Napoli..... partita finisce 3-1 per il Chelsea, e si va ai supplementari.... si soffre ancora, i ragazzi sono stanchi, e si vede..... purtroppo loro segnano il quarto goal e la partita finisce li..... mi incontro con 2 amici napoletani e andiamo a mangiare una pizza da RossoPomodoro, nella Fulham Road, vicino allo stadio.... ci sono molti tifosi qui, anke loro ad aspettare la pizza.... un pezzetto di Napoli a Chelsea..... e ci sono anche tifosi in lacrime....peccato.... una bellissima avventura, da ripetere al piu' presto.....mo sto cercando il volo per andare a vedere la finale di Coppa Italia contro l'odiata Rubentus..... si sogna..... ;)))

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