giovedì 8 dicembre 2011

La storia siamo noi e il sogno continua



7 dicembre 2011 il Napoli nella storia. Da cenerentola a principessa, da perdente sicura alla qualificazione con le migliori 16 squadre di Europa. E noi eravamo lì e abbiamo vissuto la giornata fino alla vittoria. Dopo diversi giorni di organizzazione, email, messaggi e telefonate alla fine in 19 siamo partiti con l'autobus. Appuntamento alle 12.30 al Bar Blau da Diego per un brindisi propiziatorio e poi in viaggio verso Castellón e da lì per Vila-Real. Arrivano tutti alla spicciolata. Nel bar ci sono già Diego e poi Gino, che viene da Torino, e Maurizio da Napoli che indossa una felpa con su scritto "Vecchia Guardia". È dal '79 che va in trasferta, ci tiene a precisare. Arrivano Matteo, Ivano, Mauro e poi altri ragazzi che vivono a Barcellona, ma anche direttamente da Napoli. È un bel gruppo. Altri amici invece hanno organizzato delle macchine, ma l'appuntamento per tutti è al "Madrigal".
Arrivati al bus troviamo l'autista, spagnolo doc, preoccupato di dover trasportare dei "facinorosi" tifosi napoletani. Cerchiamo di tranquillizarlo, ma non sembra fidarsi: "no alcool, no comer, nada de nada".  C'è anche Francesco che si è aggiunto all'ultimo momento.
Ci mettiamo in viaggio non senza prima aver esposto nella parte posteriore del bus la bandiera duosiciliana. Per farci sentire a casa la colonna sonora scelta per questo inizio viaggio è una compilation degli "Squallor". Tutti cantiamo quella che Matteo definisce "la nostra My Way"..."o tiemp se ne va"...
Il viaggio sembra durare un'infinità. L'autista incredibilmente è fisso sui 100, ben al di sotto del limite di velocità, e in modo burbero risponde a qualsiasi domanda gli venga fatta. È una lotta per cercare di ricaricare i telefoni! Decidiamo di non fare soste perchè Diego deve ritirare i biglietti a Castellón entro le 18 massimo e a questa velocità è preoccupato di non farcela. Tra cori e una leggera tensione mista a ottimismo arriviamo a Castellón.
L'appuntamento per i biglietti è all'entrata dell'albergo dove alloggia il Napoli. Aspettiamo e intanto si crea un pò di fermento. Due guardie del corpo italiane fanno spazio perchè sta per arrivare il presidente. De Laurentis scende dal mini bus e si dirige all'entrata accolto dai cori dei tifosi. Si ferma a fare delle foto e ad autografare la maglietta di un ragazzo. Ha la solita espressione sorniona e sicura di sè. L'ottimismo cresce! Recuperati i biglietti torniamo all'autobus e ci dirigiamo verso lo stadio. L'autista sbaglia strada un paio di volte e viene sommerso dai fischi e da qualche battuta che forse capisce e forse no. Ma alla fine arriviamo. Il tempo di scendere dall'autobus e ognuno corre verso il proprio settore o a recuperare i biglietti ai botteghini o da amici. Mi ritrovo a parlare con Antonello che ha aperto da 8 mesi una pizzeria vicino il mercato di Santa Caterina. "La pizza è come si fa a Napoli". Mi racconta che viveva a Londra e si è trasferito da poco. Gli chiedo se a Londra conosce Mauro. "Mauro chi?" mi risponde. "Mauro, lo chiamate il Professore" gli dico. "Il Professore" Certo che lo conosco, vivevamo insieme".  Il mondo è piccolo e noi napoletani siamo ovunque.
Arrivo ai botteghini e incontro Silvano con il fratello Matias, Valerio, Luigi e un altro ragazzo che non conosco. Arrivano poi Alex e Luca che non vedevo da anni. Si è trasferito a Reus, un paese della Catalunya, e lì si è sposato ed è proprietario di un ristorante. Ricordo ancora quando era a Barcellona le linguine che preparava! Luigi mostra un cornetto portafortuna azzurro direttamente da San Gregorio Armeno. Ci salutiamo e vado a ritirare l'accredito stampa.
Sulla strada incrocio Carlo Alvino, ci salutiamo e abbracciamo. Ormai ci vediamo solo al Madrigal per le partite! In tribuna stampa conosco un paio di giornalisti del Villarreal che mi dicono che l'esito della partita è già scontato. Il Napoli vincerà e manderanno via il loro allenatore Garrido. Un giornalista più anziano mi dice che il migliore del Napoli è Gargano e che insieme a Borja Valero formerebbe una grandissima coppia. "Datelo a noi", gli rispondo, " insieme a Pepito Rossi". Si fa una risata e ci salutiamo. C'è anche Stefano Esposito per Napoli2000.com con il quale ci auguriamo una grande vittoria. Sono tanti i tifosi del Napoli nello stadio, non solo nel settore ospiti. Incredibile che sia stata considerata una partita a rischio. Il clima è tranquillo e tra tifosi avversari c'è molta simpatia.
Parte l'inno della Champions. Le squadre sono in campo e l'ultima strofa è cantata a squarciagola dai tifosi del Napoli: the Champion!!!! Si inizia. Dopo un primo tempo con il Napoli teso e bloccato il secondo tempo comincia con l'espulsione di Mazzarri per aver spinto un giocatore avversario. La partita si fa dura e nervosa. Ma è Inler a risolvere la situazione con un gran gol da fuori. Ormai è fatta. Lo sentiamo. I tifosi del Napoli incitano la squadra senza sosta e Hamsik raddoppia. Siamo nella storia, ce l'abbiamo fatta. Abbiamo superato il girono più difficile, quello della "morte". Le squadre di Manchester eliminate. Lo sceicco del City con tutti i milioni spesi deve accontentarsi della UEFA. E ora aspettiamo il sorteggio per sognare ancora.
Finita la partita scendo e dalle scale che affacciano sulla strada sento i cori dei tifosi del Napoli. Guardo giù e riprendo. Una marea di tifosi napoletani che urlano e cantano tutta la loro felicità. Mi chiamano dalla folla. Riconosco Alex, Luca e poi Silvano, Matias, Valerio e Luigi. È bellissimo. È un'emozione unica. Li raggiungo dopo essere stato in sala stampa. Ma mi annoio ad aspettare, preferisco riprendere la festa! Siamo tutti felici. C'è anche Ivan. Inizia il toto avversario. La maggior parte vorrebbe l'Apoel, ma alcuni mirano al bersaglio più grosso: il Real Madrid. Ricordiamo ancora la sconfitta contro la "quita del Buitre" nel 1988. Vogliamo la rivincita. Ma anche un Benfica non sarebbe male! Ivan dice che finalmente è felice perchè ha partecipato a una giornata storica. Siamo tutti d'accordo. Abbiamo fatto la storia e ora bisogna continuare.
Ritorno verso il bus e ritrovo il gruppone in un bar, "el rincón del Madrigal". Stanno mangiando patatas bravas, tortilla il tutto condito da una serie di birre. Ci sono anche alcuni tifosi del Villarreal che ci fanno i complimenti. Uno di loro regala a Matteo una spilletta con lo stemma del Villarreal. "Da oggi in poi come squadra spagnola tiferò il Villarreal" afferma Matteo, "sono proprio simpatici". Torniamo al bus e l'autista sembra essere meno burbero. Addirittura ci dice che da oggi anche lui è un pò napoletano. Ci mettiamo in viaggio e Luca comincia a cantare da solo, seguito da tutti gli altri, "o surdato 'nnammurato. Non poteva mancare.  Siamo felici e siamo consapevoli di essere tornati protagonisti. In Europa si parla del Napoli e dei tifosi del Napoli. La storia siamo noi e il sogno continua...

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